martedì 28 marzo 2023

Paragliding World Cup Brasil 2023 - Castelo. Task 6.

Siamo giunti all'ultimo giorno di gara.
La classifica generale vede primo Honorin Hamard, seguito Baptiste Lambert, entrambi con un buon vantaggio sugli inseguitori. Federico B. Manzone è terzo ma braccato a poca distanza di punti.
Alle 7:45 siamo già in navetta in direzione del decollo. Salendo si vede chiaramente che l'aria nei bassi strati è più stabile degli altri giorni e non vi sono cumuli.
L'esperimento del giorno prima di fissare un senso di rotazione per l'intera durata della task, nonostante la diffidenza pregiudiziale di molti piloti, sembra abbia funzionato e verrà utilizzato anche per oggi con senso di rotazione a sinistra, un po' per uno non fa male a nessuno.
Nonostante sia l'ultimo giorno di gara la direzione di gara non di risparmia e assegna un percorso di 86km.
Lo start è un grande cilindro con centro a NE del decollo che lascia diverse opzioni per posizionarsi in attesa della sua apertura. Si può rimanere in prossimità del decollo dove le ascendenze sono assicurate oppure spostarsi più a Nord e cercare di agganciare Forno Grande, un maestoso rilievo, il più alto della zona con i suoi 2039m ASL, sulla cui sommità ci sono già dei cumuli con bassi più alte della cima, intorno ai 2200m.
Tuttavia Forno Grande dista circa 10km dal decollo così, chi decide per questa opzione, ben un'ora e mezza prima dell'apertura dello start, fissata alla 12:15, è già in volo.
Dopo lo start si procede ancora verso NE su un altopiano in quota coperto da una rigogliosa vegetazione ma povero di atterraggi. Poi si torna indietro verso la città di Castelo e si prosegue lungo la linea di rilievi che in direzione O porta, dopo ben 28 km, alla città di Estrela do Norte dove c'è il secondo turn point. Sempre seguendo la linea dei rilievi si procede ancora per 20 km in direzione SO per l'intima boa, su una zona di basse colline che delimitano il corso del Rio Norte. Da qui inizia l'ultimo lungo traverso di 26km che porta alla End of Speed Section in prossimità di Castelo con goal a 2km di distanza dal fine tempo.
Tutto il team Italia sceglie di provare a raggiungere Forno Grande, chi come me per provare a vincere la task, chi per controllare i diretti avversari che hanno fatto questa scelta.
Le condizioni sono davvero generose e senza grossi problemi ci ritroviamo in una sessantina ad attendere l'apertura dello start a quasi 2300m, con vista sulla splendida Pedra Azul, uno spettacolo.
Alle 12:15 partiamo in direzione NE per entrare nel cilindro dello start e procedere altri 7km a full speed, surfando sotto la base dei cumuli senza perdere quota. Tutto il team Italia è nelle primissime posizioni. Fatta la boa torniamo verso Forno Grande ma siamo sotto la cresta quindi dobbiamo decidere su quale versante appoggiarci. Scegliamo il versante N.

Davanti c'è un pilota locale che prova subito a scappare e subito dietro Federico ed io che talloniamo Honorin che con la sua vela plana sempre in po' meglio di tutti.
Sullo spigolo del costine troviamo un buon valore e facciamo quota mente osserviamo il fuggitivo che, avanzando verso la valle di Castelo, perde molta quota. 
Arrivati a circa 1900m partiamo all'inseguimento con un occhio al fuggitivo per cercare di capire se attraversa zone portanti e l'atro alle barbule che si formano lungo la traiettoria.
In prossimità della boa di Estrela do Norte ci dividiamo in due gruppetti di circa 10 piloti ciascuno, c'è già stata una buona selezione. Tuttavia la zona in cui si trova la boa oggi è avara di ascendenze, pertanto perdiamo del tempo per cercare di salire, così ci raggiungono altri piloti che si erano attardati.
Non appena riusciamo ad appoggiarci al costone di Pedra do Cabrito, troviamo finalmente un buon valore che ci permette di fare quota e riprendere la corsa verso la prossima boa.
Qualche chilometro prima del cilindro c'è un massiccio di 1430m, Pico da Caveira d'Antas, sovrastato da un bel comulo segno di una buona ascendenza, così puntiamo su di esso per fare base cumulo intorno ai 1800m e proseguire verso la boa.
Toccato il cilindro iniziamo il rientro verso Castelo passando nuovamente sotto il cumulo che pochi minuti prima ci ha permesso di fare quota ma, probabilmente per la sua grande estensione che nasconde dal sole i pendii sottostanti, adesso non lavora più.
Io mi trovo tra i primi 5 e subito dietro c'è tutta la pattuglia italiana. Honorin sceglie di tenere il versante N della montagna che è in ombra. Io ho la quota per poter attendere ancora un attimo prima di decidere se stare a N o a S dove c'è più sole ma ci si deve allontanare dalla traiettoria ottimizzata. Vedo i primi 4 davanti a me proseguire con Honorin che fa come una gallina con i pulcini che la seguono ovunque. Benché si siano ormai appoggiati al costone, non c'è il benché minimo segno di ascendenza così viro a destra verso S dove qualche pilota più basso si è già diretto.
Continuiamo a scendere senza trovare ascendenze e siano costretti a virare di 180° rispetto alla End of Speed Section per aggirare un costone e raggiungere i primi pendii assolati.
Fortunatamente la scelta paga e appena arrivati al sole con Alfio troviamo una poderosa termica che ci permette di fare una buona quota per proseguire senza troppi timori.
Perdiamo di vista il gruppo che ha scelto il versante nord e pensiamo che si siano piantati nell'ombra senza riuscire a salire. Tra di loro c'è Federico che, dovendo pensare alla classifica e agli avversari diretti, ha seguito Honorin.
Ci separano ormai solo 15km dal fine tempo ma non abbiamo ancora la quota per planare in efficienza verso il goal e, tra l'altro, abbiamo una componente di vento contrario. Procediamo quindi puntando dei rilievi che solitamente rapprentano dei buoni punti di innesco. Su di uno di essi vediamo un B12 che sta girando in termica e sopra di lui ci sono delle barbule. È Stephan Morgenthaler che dalla boa precedente ha correttamente scelto di puntare subito al sole invece di tornare sotto il cumulo che non stava più lavorando come prima.
Con due X-one del team Niviuk arriviamo a full speed per primi sotto Morgenthaler ma purtroppo non troviamo alcuna ascendenza, così siamo costretti ad alzare il piede ed entrare in modalità "trova una termica altrimenti buchi". Poco più avanti troviamo da salire ma non un buon valore come quello trovato dal pilota svizzero e, per giunta, chi ci seguiva ci ha quasi raggiunti con più quota. Così lasciamo la termica e proseguiamo ancora avanti in cerca di un valore migliore che fortunatamente arriva.
Entriamo in una zona portante che ci permette di fare quota procedendo verso il cilindro senza quasi girare ma facendo delle S.
Quando leggo che l'efficienza richiesta al goal è 11 parto con qualche altro pilota intravedendo in lontananza Morghentaler e pochi altri piloti.
Nonostante ci sia del vento contrario l'arrivo è tutto il salita.
Chiude per primo Stephan Morgenthaler che dopo una gara sotto tono, ancora una volta dimostra di cosa sia capace arrivando con 3 min di anticipo rispetto al secondo. Io chiudo il sesta posizione e a seguire Alfio 9°, Alberto 17° e Giuliano 21°, un po' staccati Federico 45°, che si è ritrovato, suo malgrado, nel gruppo sbagliato, e Silvia 79°.
Cosa da non credere è che Honorin, benché avesse fatto una scelta errata, continuando nella zona in ombra, chiude comunque in goal tra i primi e grazie al 100% dei leading point che ha accumulato nella prova, si classifica in seconda posizione, mentre coloro che lo hanno seguito o hanno bucato o somo arrivati con molto ritardo. Sembra quasi che, qualsiasi cosa egli faccia, anche prendendosi molti rischi, gli vada sempre bene e le due vittorie di task, i tre secondi posti e un solo buco ne sono una chiara prova. Con questo stato di forma e costanza è semplicemente imbattibile.
La mia amarezza per essere stato sempre tra i primi per l'intera task, provando senza riuscirci a vincerla, è nulla in confronto a quella di Federico che, arrivando in ritardo a meta, viene scalzato dal podio per solo 0,2 punti da Alex Shalbert che con Hamard e Lambert compongono il podio della classifica finale della gara.
Avere un punteggio che viene espresso in millesimi e che viene approssimato al decimo di punto, con dei GPS che hanno la precisione della decina di metri, campionamento della posizione di un punto per secondo e dei mezzi che viaggiano tra 30 ed i 70km/h penso sia del tutto incongruente sotto un profilo scientifico oltre che essere una mia personale convinzione. 
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sabato 25 marzo 2023

Paragliding World Cup Brasil 2023 - Castelo. Task 5.

Dopo un giorno di pausa per ricordare Dan che ci ha lasciato, oggi si riparte con le ultime due task che ci separano dalla fine di questa prima coppa del mondo 2023.
I primi van partono alle 7:45 e dopo circa un'ora siamo in decoll
Oggi il cielo è completamente terso nonostante ieri nel tardo pomeriggio abbia scaricato molta acqua per via di un forte temporale.
Sino alle 11:00 non si vedono cumuli che, più tardi, iniziano a formarsi nella zona montuosa mentre il cielo sopra la piana rimane azzurro.
Viene assegnata una task di 85km con start pilon appena davanti al decollo, poi di procede in direzione SO sulla zona collinare fuori dall'abitato di Castelo nei pressi di Morro do Cafundó, si ritorna quindi nella valle che porta in decollo dove cade il cilindro della seconda boa. Poi ci sia allunga per circa 38km ancora in direzione SO per poi andare a tagliare la End of Speed Section con raggio di 2km e poi la linea del goal.
Durante il briefing in decollo viene annunciato che per ridurre il rischio di collisioni in volo che ultimamente sono sempre più frequenti a causa dell'aggressività di alcuni piloti in termica, si girerà a destra per l'intera prova. Una decisione sicuramente radicale che non tutti prendono di buon grado.

Nell'attesa dell'apertura dello start ci spostiamo a NE del decollo dove le basi sono più alte e si riesce a salire a tratti fino a 1800m ASL ma siamo distanti circa 2km dal cilindro, così qualche minuto prima delle 12:15, orario della partenza, ci avviamo verso il cilindro.
Procedendo verso la prima boa non troviamo nessuna buona ascendenza e peraltro non riusciamo mai a superare i 1200 m.
La giornata si presenta più difficile delle altre sia per l'assenza di cumuli in piana sia per le quote risicate che si riescono a raggiungere. 
Fatta la boa ci giriamo di 180° e torniamo indietro verso Castelo, ma la situazione non cambia, procediamo in una fascia che va dagli 800m ai 1200m.
Tutti gli Italiani riusciamo a stare compatti nel primo gruppo composto da non meno di 60 piloti.
Smarcarta anche la seconda boa si torna nuovamente verso la zona di basse colline per dirigerci verso OSO dove a 38km si trova l'ultima boa prima della End of Speed Section.
Di termica in termica procediamo compatti. Qualcuno prova a scappare avanti altri provano la strada dei rilievi più alti che si trovano più a N rispetto al percorso ottimizzato.
E sembra che siano questi ultimi ad aver azzeccato la scelta giusta, infatti progressivamente guadagnano quota andando verso la boa e prima di attraversare il Rio Notte, fiume che demarca la zona montuosa da quella collinare, e smarcare la boa hanno almeno 500m di quota in più di noi.
In prossimità della boa troviamo termica e facciamo il pieno di quota che tuttavia non basta ancora per iniziare la planata finale verso la ESS ed il goal, anche perché ci aspettiamo vento contro e c'è una collina da saltare per poter arrivare in goal.
Coloro che hanno fatto la strada delle montagne sembra che abbiamo già la quota per il goal e partono.
Alberto, Federico, Giuliano, Silvia ed io procediamo attaccati in cerca di qualche buona ascendenza, Alfio, suo malgrado, nel tentativo di scappare dietro ad Honorin ha mancato l'aggancio ad una buona ascendenza e si trova più basso. Ovviamente Honorin fa una delle sue magie e trasforma un momentaneo svantaggio in una opportunità e riprende il nostro gruppo.
Procedendo verso la boa troviamo una zona portante con buona ascendenza ma il gruppo procede senza fermarsi con l'idea di essere entrati un una zona di convergenza che porterà per molto. Invece l'ascendenza finisce e siamo costretti a fermarci a girare un debole valore su una sella tra due colline. Siamo a ormai pochi chilometri dalla ESS e mentre il gruppetto si è fermato a salire io con qualche altro pilota decidiamo di provarci e andare avanti in cerca di una migliore ascendenza che ci consenta di fare quei 400m di quota che sono necessari per tagliare la ESS.
Purtroppo l'ascendenza sperata c'è ma non la troviamo subito e appena trovata è debole e solo dopo qualche minuto diventa forte, così il gruppo che avevamo staccato ci arriva sopra con vantaggio di quota. Anche questa volta quella buona sarà la prossima...
Taglia per primo il fine tempo il pilota brasiliano R. Koerich. Ancora una volta il migliore degli italiani è Federico, 10° a 2' che con la task di oggi sale finalmente sul podio al terzo posto della classifica generale a solo una task dalla fine della gara. Honorin Hamard e Baptiste Lambert consolidano la prima e seconda posizione con rispettivamente un secondo e terzo posto di task. Seguono Alberto, Giuliano, Silvia io e Alfio, tutti in goal.
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venerdì 24 marzo 2023

Paragliding World Cup Brasil 2023 - Castelo. Task 4.

Quarto giorno di gara e anche oggi c'è sole e cumuli che si formano già dalle prime ore della mattina grazie al sole che già alle 7:30 del mattino si staglia alto nel cielo brasiliano e resta in prossimità dello zenit sono alle 17:30 quando inizia la sua rapida discesa regalando dei tramonti brevi ma con colori molto intensi.
Sembra ci siano tutti gli elementi per un'altra bella giornata di gara, nessuno può neanche lontanamente immaginare che sarà funestata da un grave lutto. 
Viene assegnato un percorso di gara di 81km con il cilindro dello start pilon che passa a NO del decollo obbligando i piloti ad attendere l'apertura sul versante opposto della valle rispetto al decollo di Ubá, in prossimità del decollo di Appeninos e della bellissima Cachoeira de São Cristóvão.
In decollo oggi le condizioni sono inaspettatamente forti e quando ci portiamo dalla parte opposta della valle le ascendenze sono mediamente turbolente e piccole.
Facendo quota in prossimità del decollo, il giovane pilota svizzero Dan Moran entra in una forte ascendenza, l'ala cabra e nella successiva picchiata sembra che non faccia nulla per rallentare l'ala come ci si aspetterebbe. Il parapendio quindi chiude quasi interamente il bordo d'attacco e quando il pilota con il peso ridà carico all'ala, questa parte in una progressiva autorotazione, tutto ciò senza che Dan provi a frenare la vela fin tanto che l'acceleratore centrifuga era modesta né tantomeno lanciare l'emergenza quando l'autorotazione ha iniziato ad aumentare di velocità. Nessuna reazione.
Perdendo quota il pilota ha iniziato a sbattere ripetutamente contro la liscia falesia di granito che si trova in prossimità del decollo, senza che la vela potesse restare impigliata in una sporgenza o su un arbusto. È precipitato fino al suolo nella fitta vegetazione tropicale che si trova ai piedi della formazione granitica.
Questo è quanto hanno riportato alcuni piloti che hanno visto in diretta la dinamica della fatalità. 
Si ipotizza pertanto un malore avvenuto prima dell'inizio della serie di eventi che ne hanno causato l'impatto con la roccia. Sarà fatta una autopsia che forse potrà aiutare a comprendere le cause del decesso.
Sicuramente le alte temperature e l'attesa per decollare sotto il sole cocente sono elementi che stanno provando tutti i piloti, persino quelle più allenati ermeticamente chiusi dentro il Submarine. Anche quando si va in volo le cose non migliorano di molto perché è come stare un una serra chiusa sotto il sole estivo. Per rendere l'idea delle temperature che si raggiungono all'interno dell'imbrago, molti piloti stanno avendo problemi con gli strumenti ed gli smartphone che vanno in autoprotezione e si bloccano per l'elevata temperature raggiunta.
A 35 anni Dan lascia questo mondo facendo quello che amava, questa è la triste consolazione per coloro che piangono la sua prematura scomparsa.
La task non viene comunque fermata perché il direttore di gara valuta che fermarla avrebbe complicato le operazioni di search and rescue in quanti i piloti si trovano ancora in prossimità del decollo dove sarebbero dovuti passare dopo lo start rendendo impossibile l'arrivo dell'elicottero. Sicuramente una scelta difficile ma calcolando il tempo di arrivo del velivolo di soccorso da Vitória, capitale dello stato di Espírito Santo, viene valutato che i piloti avrebbero già lasciato l'area consentendo l'arrivo in sicurezza dell'elicottero.
Purtroppo non è stato l'unico incidente della giornata, due piloti in fase di decollo si sono scontrati a causa della chiusura dell'ala di uno dei due e sono finiti contro pendio appena sotto il decollo ma, per fortuna, senza alcuna conseguenza.
Raccontare quindi dello svolgimento della task è irrilevante anche se tutti gli italiani hanno volato alla grande, sempre nel primo gruppo dall'inizio alla fine della prova.
Chiude per primo il pilota brasiliano Rafael Barros che con uno sparuto gruppo prende un rischio lasciando l'ultima termica ben prima di avere la quota sufficiente per raggiungere la ESS confidenti di trovare qualcosa lungo la via. In questo caso la fortuna ha aiutato la loro l'audacia.
Primo degli italiani Federico a 43'' dal primo, confermandosi in un eccezionale stato di forma e di avere una particolare predilezione per il posto che ormai conosce bene dopo due gare consecutive disputate qui. A seguire io a 66'', poi Alberto, Alfio, Giuliano che, pur arrivando a soli 1'24'' dal primo, è 50°. Chiude Silvia a poco più di 5'.

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mercoledì 22 marzo 2023

Paragliding World Cup Brasil 2023 - Castelo. Task 3.

Anche oggi ci attende una giornata di sole con temperature fino a 32°, venti deboli e base comulo tra i 1500 e i 2000m ASL.
La giornata sembra promettente e viene deciso un percorso di gara che sfonda la barriera dei 100km che prevede una prima parte in montagna a N di Castelo per poi fare un triangolo che attraversa per ben tre volte la zona collinare che porta verso la città di Cachoeiro de Itapemirim e l'oceano, con goal nella balle che porta in decollo.
Nellattesa dello start si rivede a salire fino a 1600 m e il panorama è fenomenale, si vede chiaramente la costa e l'oceano verso SE, verso  intravede il Poco de Ibituruna, simbolo della città di Governador Valadares.
Alle 1215 si parte in direzione ONO verso la prima boa. Il gruppo si divide in due con rotte diverse sui rilievi che portano in direzione del turn point. 
Toccata la boa si torna indietro, qualcuno prova lungo il percorso ottimizzato altri puntano sulla città di Castelo che generalmente offre ascendenze molto generose.
Io e Federico puntiamo al percorso ottimizzato confortati dalla presenza di alcuni cumuli che ci permettono di fare quasi base prima di partire per la lunga planata in direzione SE verso la linea si montagne che separa la piana di Cachoeiro dal mare.
Grazie ad una buona linea mi trovo con altri dieci piloti più alto del gruppo che sta ancora salendo appena fuori dall'abitato di Castelo.
Abbiamo vantaggio così partiamo verso la boa che dista più di 20km.
Avere un vantaggio rispetto al gruppo non sempre è una buona cosa soprattutto se non si conosce il posto, ma decido di provarci ugualmente. Così parto e con qualche buona termica ungo il percorso arrivo a toccare il cilindro della boa tra i primi tre. Adesso bisogna scegliere se procedere verso i rilievi più alti dove ci sono dei cumuli ma che si trovano in direzione opposta alaboa successiva, provare ad andare in pianura da solo cercando dei punti di innesco o segnali del fronte di brezza che potrebbe generare una zona di ascendenza proprio in direzione della boa, o tornare leggermente indietro per sfruttare le termiche segnate da coloro che mi stanno seguendo.
Decido per la seconda ma arrivo fuori ciclo e fatico a trovare un valore decente. Nel frattempo, sia chi mi seguiva sulla stessa rotta in montagna sia un altro gruppo che aveva scelto la via della piana arrivano alti e trovano da salire in prossimità del cilindro.
Inizia per me una lunga agonia di circa 60km in cui mi trovo con un gruppetto che fatica a  trovare buoni valori, a fare base o a trovare delle buone linee portanti, così procediamo sempre tra i 900m e i 1300m ASL mentre vediamo il primo gruppo distante all'orizzonte sempre alto.
Anche in prossimità di Pedra Andorinha dove il primo gruppo è riuscito a fare base cumulo e ieri qualcuno ha registrato ascendenze a +10m/s, noi passiamo senza sentire un bip.
Quando siamo a 4km dalla boa vediamo il primo gruppo che ha già smarcato il turn point e sta tornando in direzione di Castelo percorrendo l'ultimo lati del triangolo che arriva in goal.
Chiude per primo Baptiste Lambert in 3h05'30'' considerati i leading point vince la task per la seconda volta Honorin Hamard.
Per gli italiani benissimo Giuliano che come regalo per il compleanno del giorno prima di fa un ottimo 16° che ridà fiducia dopo il buco di ieri.
A seguire Federico, Alfio, Alberto, Silvia ed io tutti in goal.

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martedì 21 marzo 2023

Paragliding World Cup Brasil 2023 - Castelo. Task 2

Siamo arrivati al secondo giorno di gara.
Ieri sera, provati dalla lunga attesa dell'apertura dello start, siamo crollati e alle 2130 eravamo a letto.
Viene assegnato un percorso di gara di 88km con partenza alle 12:00, con una prima parte in montagna con panorami mozzafiato e la seconda metà nella zona di basse colline che va verso l'oceano.
La giornata sembra ancora più generosa di ieri e in attesa dell'apertura dello start si fa facilmente base cumulo tra i 1400 e i 1600 m ASL surfando sul bordo dei cumuli.
 L'attuale definizione di "Cloud flying" che da adito a molteplici interpretazione combinata con l'impossibilità di verificare oggettivamente l'infrazione fa si che molti piloti entrino in cumulo per guadagnare metri preziosi per la lunga planata che dal decollo ci porta verso la città di Castelo.al riguardo sia in decollo durante il briefing sia la gara ci sono state molto discussioni ma anche qualche proposta di soluzione al problema che speriamo possa essere presa seriamente in considerazione.
Arrivati sulla città facciamo il pieno di quota e facciamo rotta verso OSO dove dopo circa 16km inizia una zona di nere montagne di granito caratteristiche dei questa zona del Brasile.Smarcata la boa a "Pedra da galinha" entriamo in una valle in direzione N tenendoci sul versante O fino ad arrivare alla seconda boa sul paese di "Estrela do Norte".
Oggi tutti gli italiani siamo nel primo gruppo con Giuliano che spesso va da solo a trovare termica.
Fatta la boa si va in direzione SE verso la zona di basse colline, avare di ascendenze e con il rischio di trovare la forte brezza che dall'oceano inizia a spirare verso l'entroterra nel pomeriggio stabilizzando l'area.
Fatta la terza boa in prossimità di un modesto rilievo attraversiamo nuovamente la piana per tornare verso O. Qui la situazione si fa critica, termiche deboli e rotte. Il gruppo si divide, la maggioranza punta verso il fondovalle in direzione O allettati da un forte odore acre di stallatico solitamente indicatore di un buon valore di termica. In questo gruppo Alberto, Alfio, Silvia, io e Giuliano che anche questa volta è colui che trova per primo un valore per fare un po' di quota.
Altri puntano lungo il percorso ottimizzato, tra questi Federico. La linea si questo secondo gruppo sembra migliore, avanzano galleggiando grazie al fronte di brezza che sta entrando dall'oceano e sta sollevando l'aria calda della piana.
Il mio gruppo fatica a trovare dei valori di termica decenti e pur di trovare qualche ascendenza sopra il metro al secondo ci spostiamo ulteriormente lontano dall'ottimizzata verso ONO.
Il gruppo di Federico dopo una prima parte di traverso ottima, inizia a sprofondare poco prima di arrivare a "Pedra da andorinha", punto che il giorno prima ha fatto la differenza tra chi vi è andato direttamente lanciandosi nel sottovento senza alcuna remora e chi ha fatto quota prima di fionarsi nel frullatore.
Finita la discendenza si entra nel pieno sottovento dove trovano una termica che a tratti segnava 12m/s con momenti in cui si scendeva a -8m/s, condizioni himalayane più che Caipibaxa.
Anche Giuliano prova a raggiungerli confidente di trovare termica come ieri ma prima di raggiungere il costone finisce basso ed è costretto ad atterrare.
Mentre il gruppo di Federico fa termica il nostro gruppo smarca l'ultimo turn point ma prima di andare verso il goal dobbiamo salire così ci spostiamo anche noi verso i rilievi dove l'altro gruppo è salito e ha già fatto la quota per andare l'ultima boa e al goal.
Taglia per primo il cilindro del fine tempo Honorin Hamard che si è rifatto dopo il buco di ieri.
Primo degli italiani Federico che così sale in quinta posizione nella classifica generale.
dopo il primo gruppo di circa 25 piloti arriviamo in formazione io, Alberto e Alfio che ha qualche difficoltà a tenere la vela parte nella planta finale a full speed verso il goal. In goal anche Silvia che si rifà dopo la giornataccia di ieri.
Purtroppo Giuliano nonostante abbia volato alla grande è stato tradito da una termica proprio nel giorno del suo compleanno.
Per fargli passare l'amarezza della giornata la giornata si conclude con una festa a sorpresa con tanto di torta e candeline.
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lunedì 20 marzo 2023

Paragliding World Cup Brasil 2023 - Castelo. Task 1.

Dopo due giorni di pioggia e un voletto strappato nel training day, oggi si comincia a fare sul serio.
A casa Italia non c'è bisogno di sveglia, Alfio alle 5.00 puntualmente è sveglio e prepara il caffè. Appena l'aroma della bacca brasiliana si diffonde dalla cucina alle camere da letto mi alzo anch'io. Alberto, beato lui, dorme come un bebè fin tanto che non iniziamo a parlare a voce sempre più alta per svegliarlo.
Il cielo oggi è completamente terso, ergo si vola. Qui le previsioni meteo lasciano il tempo che trovano.
Alle 8.00 si parte con le navette per il decollo di Una, un prato di erba verdissima in cima ad una falesia si granito nero come la pece, attrezzato con bar, bancarelle, bagni e Wi-Fi.

È domenica e il decollo è pieno di gente che è venuta a vedere "os gringos", uno spettacolo.
Viene assegnato un percorso di gara di 76km con start ingresso a 3km a SO del decollo con apertura alle 12:30.
I decolli iniziano presto perché dietro il decollo sta montando un bel contesto e c'è il rischio che possa mettere in ombra il decollo e scaricando possa prevalere sulla debole brezza che c'è in decollo.
Alle 11.00 siamo già tutti in volo. La base in prossimità del decollo e a circa 1400m ASL.
Dopo lo start si procede lungo la valle sempre in direzione SO lungo le creste per arrivare sul paese di Castelo a circa 10km. Lo spettacolo per i Caipibaxa (coloro che vivono nello stato di Espírito Santo) é assicurato, infatti proprio sulla verticale del paese troviamo una potente termica che fa raggruppare in una colonna circa 100 parapendio.
Toccato il cilindro della prima boa si torna indietro verso il decollo per la seconda boa. La zona del decollo è completamente in ombra e dietro sta già piovendo, pertanto andiamo avanti con cautela per non finire bassi nell'ombra. Toccato il secondo cilindro si ritorna nuovamente verso SO per andare verso la terza boa che si trova a circa 36km. Qui il gruppo si divide. Io mi trovo con i primi e teniamo le creste andando verso il paese, altri provano una traiettoria più in centro valle che sembra portare meglio. 
Prima del paese si fa fatica a superare le colline che separano la valle del decollo da quella di Castelo. Giuliano, reduce da qualche giorno di febbre, si trova basso ma riesce ad agganciare un bomba che gli permette di ricongiungersi con il gruppo sul paese dove si fa quota massima e si parte per la terza boa che si trova in una zona collinare con una montagna degna di nota che si trova appena prima della boa.
A 25km dal goal agganciamo un bel valore che giriamo fino a base. Io mi trovo con Honorin Hamard nel primo gruppo. Appena dietro ci sono Federico e Giuliano che stanno recuperando il primo gruppo poi Alfio e un po' più dietro Aberto e Silvia.
Poco prima dell'unico rilievo degno di nota attraversiamo una zona avara di ascendenze, probabilmente siamo fuori ciclo perché i punti si innesco non mancano e iniziamo ad abbassarci.
In questa fase Honorin fa davvero la differenza, riuscendo a fiutare l'aria meglio di tutti riesce a rimanere più alto di tutti e si avvia verso il sottovento della montagna. Io mi trovo con Federico che ci ha raggiunto. Lui parte con il gruppo mentre io decido, mio malgrado, di andare a trovare termica sopravvento non essendo sicuro su riuscire ad arrivare dove qualcuno sta già girando in sottovento ad una quota di sicurezza.
Il gruppo che ha puntato subito il sottovento ha ragione e dopo qualche giro in ascendenza debole trova un valore che permette loro di fare subito base e partire per l'ultima boa. Tutti gli inseguitori, vedendo la situazione - sopravvento termica debole, sottovento bombone - non hanno da scegliere e puntano direttamente verso il sottovento.
Fatta l'ultima boa ci attende l'ultimo tratto di 8km con vento a 45° verso il fine tempo che si trova a 2km dall'abitato di Pacotuba. 
A dando verso il goal con efficienza richiesta 9 si scende parecchio e siamo costretti a fermarci nuovamente a fare quota. Qui il primo gruppetto aggancia subito e meglio degli inseguitori che devono attendere un nuovo ciclo prima di poter salire bene, fare la quota necessaria e partire per il goal.
Taglia per primo il fine tempo Filipe MARQUES che vince la task
Per gli italiani fa molto bene Federico, 13° che recupera benissimo nel finale. Gli altri in goal staccati dagli 8 ai 15 minuti mente Silvia è stata tradita dalla discendenza dopo l'ultima boa.

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lunedì 19 dicembre 2022

Paragliding World Cup Superfinal 2022. Valle de Bravo - Messico. Task 10.

Siamo giunti all'ultimo giorno di gara.
Oggi sarà la decima task, a mia memoria mai la meteo aveva concesso di disputare tutte le dieci prove previste per una super finale. Valle de Bravo si conferma uno dei siti di volo con la più alta volabità al mondo.
Tuttavia, questa gara sarà ricordata sia per le 10 task valide che per i numerosi incidenti che non si vedevano da tempo.
Per oggi il task comettee, più volte criticato per alcune scelte discutibili dei percorsi di gara e del cilindro della End of Speed Section, assegna una task di 74km. 
Il cilindro dello start è molto ampio e lascia la possibilità di scegliere se posizionarsi sul classico G-spot, su Los Tres Reyes oppure avventurarsi sulle colline a SE. Poi di procede in direzione SO verso la linea di colline che delimita a Nord della caldera di Luvianos, smarcata la boa si vira verso est dove a 18km in prossimità dei rilievi più alti si trova la seconda boa.
Da questo punto ci sono due possibilità per andare verso la terza boa che è un grande cilindro di 47km posizionato a Nord: si può andare lungo la traiettoria ottimizzata in direzione Nord percorrendo 22km ovvero rientrare a NO verso il decollo agganciare la zona di confluenza e poi andare in boa.
La prima scelta è più corta ma prevede l'attraversamento di zone poco atterrabili, mentre la seconda, più lunga, ha il vantaggio di essere più sicura sia per l'abbondanza di termiche che per gli eventuali atterraggi.
Arrivati alla terza boa è quasi fatta perché si è nella zona di convergenza e andare a segnare il fine tempo a 11km si prospetta senza particolari problemi. Per convalidare il tempo è poi necessario rifare quota per planare per circa 7km sino al goal che è posizionato sul decollo di Valle de Bravo con vista lago.
Dopo il decollo si va come di consueto sul G-spot a fare il pieno di quota. Qualcuno ci arriva facendo tappa al Peñon, altri fanno il giro della conca dietro il Peñon passando sulla sella, in sottovento, che lo congiunge con il G-spot. Alla fine ci troviamo a 3100m benché in decollo avessero detto di quote intorno ai 3500m.
Con queste quote, se si parte dal G-spot per andare verso lo Start Pilon, si rischia di finire nel sottovento delle colline se non si trova qualcosa per salire prima. Andare a Los Tres Reyes non migliorerebbe la situazione quindi l'unica soluzione che resta è quella di spostarsi sulla parte Est del cilindro dello start. Ci sono tanti chilometri da percorrere quindi, quando ancora manca un'ora all'apertura dello start, la gara per riuscire ad arrivare a posizionarsi al meglio per la partenza è già iniziata.
Nel procedere verso est non si trovano ascendenze e quindi puntiamo al sopravvento di una linea di colline che porta sul bordo del cilindro. Ci arriviamo bassi e per uscire dal cilindro bisogna superare una sella che da su una ampia vallata che sembra già attiva come evidenziano i cumuletti che si formano.
Il pendio delle colline sembra portare e la maggior parte riesce a saltare la sella e trovare subito una generosa termica che permette di poter respirare nuovamente. Qualcun'altro, non riuscendo a scavalcare, resta nel sottovento.
Giusto a pochi minuti dall'apertura dello start ci troviamo a base cumulo sul bordo del cilindro. Non siamo in moltissimi quindi qualcuno sarà rimasto indietro o sul G-spot.
Alle 12:45 si parte a full speed verso la prima boa. Una lunga planata di più di 8km verso Ovest. Lungo il percorso troviamo una buona ascendenza, il gruppo si ferma a girare mentre Marco L. ed io proseguiamo confidando nelle colline e nella piana di Luvianos.
Alla boa Marco ed io ci troviamo più bassi del gruppo che ha trovato una linea migliore. 
Fatta la boa si torna indietro pressoché sullo stesso percorso per andare ad agganciare nuovamente le colline e poi saltare verso la seconda boa. Qui il gruppo si apre e si fanno linee molto diverse su un'area boscosa molto isolata. Dal live vedo che Marco B. e Giuliano, con un gruppetto, sono partiti ma più bassi sulla zona collinare vedendo davanti a loro Tim Bollinger impennarsi con la vela.
Purtroppo per loro molti finiranno per atterrare, quello che sembrava un termicone erasolo una bolla. Tra i malcapitati, Marco B. mentre Giuliano riesce a salvarsi. Io con Marco L. ci ritroviamo su una linea migliore che ci permette di riagganciare il gruppo di testa che sta facendo quota.
Il gruppo si è ricompattato, c'è anche Joachim, Denis, Aaron e Christian. Fatta quota partiamo per la boa che smarchiamo alti.
Dopodiché si vira verso Nord verso la zona del campo di gara che risale di quota verso il passo che poi porta alla zona di convergenza.
Pinot e Quintanilha sono i primi a partire, io li seguo a ruota. Dopo qualche chilometro in una buca troviamo una termica, non generosissima che ci permette di guadagnare della quota. Adesso c'è da scegliere se andare lungo la traiettoria ottimizzata o puntare verso il decollo a 90° rispetto alla boa.
Marco L. ed io scegliamo la "direttissima" con Pinot ed Hamard confortati dalla presenza di una striscia di cumuli lungo il percorso. Joachim,  Denis e Lambert scelgono la strada più lunga ma sicura.
Procedendo verso il passo nonostante i cumuli non troviamo mai buone ascendenze.
Pinot pur di riuscire a trovare una buona termica si porta su una valletta alberata senza atterraggi se non sulle chiome degli alberi. Noi più alti cerchiamo più a est e Quintanilha tenta a più a Ovest. Nessuno però riesce a trovare una termica buona se non proprio quando raggiungiamo il passo.
Qui mente facciamo quota riusciamo a vedere l'altro gruppo che ha già agganciato la convergenza e sta andando in direzione della boa. Nonostante il loro percorso fosse più lungo hanno trovato migliori ascendenze e sono stati più veloci, noi siamo stati invece illusi dai cumuli che non hanno aspirato come speravamo.
Fatta base cumulo partiamo anche noi verso l'ultima boa. Da qui in poi si va a tutta senza più girare ma surfando sulle ascendenze cercando di tenere la vela aperta sopra la testa. Qualcuno parte senza aver raggiunto la quota dove si beneficia maggiormente dell'aria portante della convergenza e sarà costretto ad atterrare, tra questi Martin Jovanosky che poi racconterà di aver dovuto comminare per due ore prima di raggiungere una strada e Aaron. Quando incrociamo il primo gruppo abbiamo ancora 1,2 km dalla boa quindi abbiamo un ritardo di circa 5 minuti. Fatta anche noi la boa siamo ancora alti e spingiamo tutto per poter cercare di recuperare qualcosa nella speranza che i primi si piantino su San Augustin per fare la quota necessaria ad andare a tagliare il fine tempo tra il Cerro Gordo e El Capulin.
Il primo a tagliare il cilindro del fine tempo è Baptiste Lambert seguito da Joachim che chiude la gara con la sua migliore prestazione di task, poi al quinto posto Denis. Nel secondo gruppo, che arriva con circa 5 minuti di ritardo, ci sono Marco L. 32° ed io 36°. Più staccati Giuliano e Federico. Non chiudono il percorso Aaron, Christian e Marco B..

Si chiude così questa finale di coppa del mondo, con la vittoria di Honorin Hamard. Con lui sul podio Philippe Haag e Baptiste Lambert che con l'ultima task scalza dal podio Maxime Pinot che ha comunque impressionato per intraprendenza e doti tecniche.
Per noi, questa è stata una gara avara di risultati, unici nei primi 15,  Joachim che chiude 9° e Denis 11°. In compenso, tutti tornano a casa interi visti i numerosi incidenti e con un bagaglio di esperienze impagabile che porterà sicuramente i suoi frutti nella prossima stagione.
Il nostro team leader dovrà lavorare duro per tirar fuori il meglio dai quattro che tra pochi mesi parteciperanno al Campionato Mondiale.

Ai seguenti link potete trovare:
- replay 3D della task.

sabato 17 dicembre 2022

Paragliding World Cup Superfinal 2022. Valle de Bravo - Messico. Task 9.

Nono e penultimo giorno di gara.
Oggi le previsioni danno più alta pressione con una maggior stabilità e possibilità di qualche cirro di passaggio da Nord nel pomeriggio.
Il task comettee assegna un percorso di gara di 101km con start davanti a Los Tres Reyes per evitare di far stazionare I piloti tra Peñon e G-spot, zona che tante vittime ha mietuto nel corso della gara, una prima parte a SO del decollo verso la città si Villa Luvianos, su un altopiano a forma di caldera delimitato a Nord da due linee di colline molto generose, per poi spostarsi verso Nord dove il terreno sale molto e il fondovalle è tra i 2800m e i 3000m, per andare a toccare il cilindro della boa più a Nord data sino ad oggi. Poi si rientra verso il decollo per il fine tempo con un grande cilindro il cui punto più vicino è in un sottovento e planata finale al lago.

Nonostante il tentativo di tenere lontani i piloti dalla bottega del fabbro che dimora tra Peñon e G-spot, quello è un passaggio pressoché obbligato per fare quota. Oggi la prima vittima del maniscalco che picchia duro è stato Brett Halzet per fortuna senza conseguenze fisiche che non sarà, come ormai consueto, l'unico della giornata.
Alle 12:26 si parte tutti a circa 2700m verso il cilindro dello start che dista qualche chilometro verso sud.
Entrati nel cilindro dello start si prosegue verso La Pila, un rilievo piramidale con alle pendici un laghetto artificiale dove vengono riversati i residui dell'attività mineraria. Ci è stato consigliato vivamente di stare lontano dal quel laghetto dai colori vivaci.
In prossimità di La Pila troviamo la sua poderosa ascendenza e fatto quasi il pieno di quota si parte verso Villa Luvianos. Smarcata la boa si vira si 180 per tornare su La Pila e fare la quota necessaria per riattaccare in sicurezza le falesie de Los Tres Reyes. 
Con un buon aggancio su La Pila riesco a raggiungere la cima della termica con pochi altri piloti (se il mio E3 a full speed ha qualche chilometro orario in meno di velocità rispetto ad altri E3 e X-One, con l'attuale assetto in termica sale come i migliori).
Riuscire a salire meglio di molti è un vantaggio per togliersi dai guai quando si è in 100 a girare la stessa termica con più centri e tutti fanno a sportellate per stare nella massima ascendenza.
Partiamo quindi per l'aggancio delle falesie per poi passare sull'altopiano retrostante dove parte la zona di convergenza. Purtroppo la stabilità non consente la formazione di cumuli quindi non è facile trovarla.
Mentre facciamo quota e ci lasciamo scarrocciare verso Nord vediamo un gruppetto più basso che è andato ad agganciare un "bombolone" sullo spigolo più a Ovest. Il tempo di arrivarci sono già sopra di noi.
Facciamo quota fino a circa 3100m e partiamo per la zona si convergenza che è meno generosa del solito.
Procedendo verso il passo a Nord ci apriamo molto per saggiare meglio l'aria e cercare le migliori ascendenze ma non riusciamo a fare molta quota.
Procedendo verso Nord è Maxime Pinot che prende sempre l'iniziativa e va a cercare termica. In questa gara ha dimostrato in piu occasioni di avere una marcia in più rispetto a tutti. Purtroppo la stabilità non permette di salire a sufficienza e si passa di rilievo in rilievo sfiorando i pini alti 30m. In queste condizioni è facile trovarsi in sottovento a qualche cresta.
Arrivati a circa 3km dalla boa finalmente troviamo una buona ascendenza che ci permette di fare 3600m e buttarci letteralmente dietro alla cresta per andare ad agganciare un riccione dove qualcuno sta già girando termica basso.
Arrivati sulle falesie la termica è ciclica e bisogna pazientare prima che riparta mente i primi sono appena partiti per la boa. 
Partito finalmente il ciclo saliamo a 3700m quando Pinot rientra dalla boa che dista 1,6km. Quindi abbiamo circa 3km di svantaggio. Partiamo per la boa, qualcuno prova ad avventurarsi nel sottovento ma senza grosso successo, pertanto facciamo dietro front per andare a ritrovare la termica che avevamo appena lasciato. Purtroppo siamo di nuovo fuori ciclo e non si sale ancora. Un gruppetto parte a 3400m in direzione SO verso i rilievi del Santuario della Mariposa Monarca, qualcuno altro punta a Sud per cercare di scollinare una cresta che poi scende giù verso il fondovalle.
Avrà la meglio il secondo, infatti coloro che riescono a scollinare trovano termica per poter fare quota ed andare verso l'ultima boa.
Il mio gruppo riesce a rimontare il sopravvento dei rilievi ma si riesce a fatica a fare dinamica sugli alberi e scaglionati finiamo tutti per terra.
Purtroppo, nei vari sottovento che bisogna rimontare a full speed per procedere, Yael Margelisch ha una chiusura e non avendo quota per recuperare la vela o lanciare l'emergenza finisce per terra fratturandosi una vertebra.
Fatta l'ultima boa i superstiti procedono verso il versante sottovento del decollo per tagliare il fine tempo. Primo con 15 min di vantaggio sul gruppo degli inseguitori, tra cui fanno bene Marco B., Aaron, Federico, Denis e Christian, è Maxime Pinot.
Stante la necessità di fare intervenire i soccorsi con elicottero la task è stata stoppata.
Dopo 9 task hanno dovuto lasciare la competizione circa 15 piloti a causa di incidenti con conseguenze fisiche o con danneggiamento dell'attrezzatura.

Ai seguenti link potete trovare:
- live tracking per seguire la gara in diretta. 


venerdì 16 dicembre 2022

Paragliding World Cup Superfinal 2022. Valle de Bravo - Messico. Task 8.

Ottavo giorno di gara. Sono ad oggi dal nostro arrivo in Messico è stato buono per volare tutti i giorni, compreso il settimo giorno di gara che da regolamento, dopo sei task consecutive, è stato un un giorno di riposo in cui l'organizzazione ha proposto tre alternative per passare la giornata, visita al santuario della Mariposa Monarca, alla cima del vulcano Nevado de Toluca o piscina in un esclusivo golf club.
I venti per fortuna dovrebbero essere più deboli di ieri e viene assegnata una task di circa 93km.

Dopo le numerose lamentele sulla scelta dello start pilon che nella maggior parte dei giorni non lasciava scelta se non parcheggiarsi sul G-spot con numerosi numeri da acro e qualche collisione, all'ottava task sembra che il task comettee abbia realizzato l'esigenza di dover trovare qualche altra soluzione.
Così lo start viene posizionato a 10km a ovest del decollo con la possibilità di attendere l'apertura sia su Los Tres Reyes dove le termiche sono cicliche e non costanti sia più a nord sempre sul costone in una zona generosa di termiche.
Il gruppo di divide in due e alle 12:30 si parte da circa 2800m per andare a tagliare il cilindro dello start per poi proseguire dritti per la prima boa con raggio 1km. Il gruppo che ha scelto di fare lo start più a nord sembra non aver fatto la scelta migliore e arriva in boa con meno quota del primo gruppo.
Si procede quindi verso NO per andare a toccare il cilindro della seconda boa con raggio di 36km che lascia più opzioni ai piloti sulla rotta.
Smarcata la seconda boa di ritorna verso SE con un lungo tratto di ben 28km per andare alla terza boa che si trova in prossimità di un grande montagna isolata di circa 2000m. La boa si può raggiungere sia passando sopravvento alle pareti del monte sia in sottovento dove ci sono tra l'altro più termiche.
Nell'avanzare verso la boa troviamo circa 20km/h di vento contro così la maggior parte dei piloti sceglie cautelativamente il versante SO. Qualche temerario prova l'ebrezza del sottovento e la scelta paga perché riesce a salire molto velocemente, guadagnare la cima della montagna smarcare la boa e, ancora alto, iniziare un'altra lunga planata di 18km verso la linea di rilievi che si estendono a NE del campo di gara.
La zona che attraversiamo è molto impervia con vallette alberate strettissime quindi meglio restare alti.
In prossimità della boa si trova una buona termica che permette di riprendere fiato e guardare nuovamente il paesaggio da una posizione piu rilassata.
Fatta la boa ci attende un tratto di 16km per raggiungere l'ultimo waypoint, un rilievo appena all'ingresso della conca che porta al Peñon dove si trova l'atterraggio ed il goal con la End of Speed Section che e un cilindro di 3,5km intorno all'atterraggio.
Sulla traiettoria per l'ultima boa troviamo una buona termica che ci permette di raggiungere i 2900m. Nel gruppo ci sono una quarantina di piloti, tra cui Denis, Joachim, Marco L., Federico N., Christian, Aaron ed io, purtroppo mancano solo i due rappresentanti della Trinacria, Marco B. e Giuliano. 
Partiti per la planata ci apriamo a ventaglio e il gruppetto che si tiene sulla destra ha una efficienza al suolo decisamente migliore che gli consente di smarcare l'ultima boa e ancora alti fare solo qualche giro in termica ed andare verso il fine tempo. 
In questi lunghi traversi la migliore efficienza di chi ha il Submarine è abbastanza evidente, su 5km guadagnano (o perdono meno) circa 150m.
Per gli altri non resta che cercare di salire.
Prima di partire abbiamo fatto due conti per determinare a che quota di può partire per andare a tagliare la EES avendo ancora la quota sufficiente per poter trovare qualche ascendenza e percorrere i 3,5km per arrivare a tagliare la linea del goal. Serve fare almeno 2200m.
Raggiunta la quota si parte per il fine tempo, poi ci si ferma a girare qualcosa per strada e arriviamo in goal.
Chiude per primo Honorin Hamard per la terza volta nella competizione, ipotecando il titolo.
Dei nostri Denis superlativo chiude col quinto tempo, poi Aaron, Joachim, Federico, Christian, io e Marco L. Completano il percorso circa 70 piloti.
Ai seguenti link potete trovare:
- live tracking per seguire la gara in diretta. 




sabato 10 dicembre 2022

Paragliding World Cup Superfinal 2022. Valle de Bravo - Messico. Task 3.

Terzo giorno di gara e qualcuno vorrebbe già un rest day per recuperare un po' dalla giornata di ieri che ha messo molti a dura prova.
Invece viene assegnato un tema di gara di 82km.
Anche oggi si tenta di tenere i piloti lontani dal G-spot all'inizio della gara quando si è in 130 a girare termica turbolenta ma il risultato non cambia molto, tutti suo G-spot a ad aspettare di partire verso lo start e poi dritti verso la prima boa a sudovest dopo una linea si colline (in teoria sarebbero tutte montagne avendo le come ben oltre i 2000m ma hanno una prominenza di qualche centinaio di metri).
Proprio davanti alle colline in sopravvento si trova un buon valore che consente di andare in boa facilmente e rientrare verso le colline che adesso si seguono in cresta verso est in direzione della seconda boa.
In vento da sud si sente parecchio ma per il momento è di taglio. In prossimità della boa il primo gruppo fa un po fatica a salire e ci si ricompatta ma i primi hanno un buon vantaggio di quota. Quando i primi partono verso nord per andare alla terza boa io con il mio gruppetto non siamo ancora riusciti a salire bene, bisogna scegliere provare a seguire da sotto o restare e aspettare che riparta il ciclo. Scegliamo di partire e con poca quota sulla cresta ci fiondiamo bel sottovento dove a qualche chilometro c'è un grande campo assolato. Entrati nella zona di discendenza scendiamo a -4 fino ad arrivare nella zona dove si staccava una termica turbolentissima. Il primo gruppo passando più alto non ha avuto la stessa sorte ed è ormai lontano e altissimo verso la zona della confluenza.
In basso è molto stabile e si fatica a salire bene, niente cumuli e tanto vento, scenta pessima.
Per me la giornata è compromessa ma almeno per soddisfazione provo comunque a chiudere la task cercando di fare un giro più lungo costeggiando le montagne a est della boa.
Con fatica riesco a fare la boa ma molto, troppo a est e non riesco a raggiungere la confluenza, così per andare a fare la End of Speed Section sono costretto a tornare da dove sono venuto ma controvento. Quando mi mancano 7km al fine tempo controllo se qualcuno ha già chiuso e ci sono già 30 piloti in goal. Così decido di planare verso il cilindro che smarco con un'ora di ritardo dai primi. Adesso mi mancano 20km per andare in goal, impresa difficile perché il sole si sta abbassando e qui all'equatore cala velocemente. Girando qualche debole termica mi faccio scarrocciare di nuovo verso le montagne a est nella speranza di portarmi sopra la fascia di stabilità e ritrovare  finalmente la confluenza. Dopo mezz'ora a girare termiche debolissime deciso di trovarmi un atterraggio non troppo complicato visto che la zona è poco atterrabile.
Chiude per primo Felix Rodrigues seguito dal pilota locale Manuel Quintanilha.
Primo degli italiani Giuliano Minutella 11°.

Ai seguenti link potete trovare:
- live tracking per seguire la gara in diretta.

Paragliding World Cup Superfinal 2022. Valle de Bravo - Messico. Task 2.

Oggi 8 dicembre seconda task. Il tema di gara odierno prevede una race to goal di 85km.
Lo start è fissato alle 12:30 (quando in italia sono le 19:30) ed è un cilindo da fare in uscira a circa 2km a sudest del G-spot. La scelta è stata fatta per cercare di evitare che i piloti si ammassino su quel punto dove ci sono sempre condizioni forti e a tratti molto turbolente, in attesa dell'apertura della finestra. L'idea era buona ma non ha sortito l'effetto desiderato, infatti, tutti sono rimasti sul G-spot a fare quota massima, per poi andare dentro il cilindo e tornare a fare quota sul costone.
Fatta di nuovo quota massima ci si dirige a ovest verso i famigerati Los Tres Reyes, tre falesie di granito che si stagliano su un costone boscoso,
Poi si procede seguendo il costone a cucchiaio che porta al villaggio di Zacazonapan dove c'è la seconda boa da cui si parte per un lungo traverso veso sudest passando sopra sopra una zona mineraria molto generosa di termiche per arrivare alla boa su una ampia zona pianeggiante nei pressi della cittadina di Luvianos.
Ieri ho sostituito il cordino dell'acceleratore in spectra da 8mm con uno di sezione più piccola per alleggerire il carico mentre spingo. Purtroppo lo ho settato troppo lungo e tirando giù tutto riesco ad accelerare solo al 60%.
Considerato che qui ci sono solo due velocità: trim in termica e full Speed in tutte le transizioni che siano in aria libera o a costone, inizio a perdere contatto col gruppo. Decido quindi di provare a spostare più in basso il nodo del cordino per accorciare di qualche centimetro e riuscire ad andare almeno al 90% della velocità massima. Devo così lasciare i comandi e fare un'operazione difficile in aria calma 
Toccato il cilindro si torna indietro appoggiandosi ad una cresta per fare quota massima e saltrare verso nord dove il le quote del terreno salgono di parecchio ed arrivare, passando nuovamente sulla zona estrattiva sul picco di La Pila, verso Los Tres Reyes. Qui la termica alla base della falesia è turbolentissima ma si riesce a salire sin sulla cresta per poi continuare verso nord in direzione del Cerro Gordo per agganciare la zona di converngenza. Oggi però non si sono cumuli ed è difficiele capire dove si trovi. Man mano che si procede verso nord si inzia a sentire l'effetto della convergenza la c'è molto vento da nordest ed è particolarmente turbolento e nonostante ormai tutti siano sopra i 3400m ben sopra l'effetto dei rotori generati dall'orografia, si continuano a vedere numeri di vele che vengono portate in giro dalle folate di vento. Anche a me capita una chiusura asimmetrica con successiva partenza violenta della vela che riesco a fermare dopo 180° stallando la semiala aperta. 
Anche Aaron Durogati ha una brutta esperienza e per poco non fa collisione con Hernesto Hinestrosa che gli stava alla destra.
Il guppo si è ricompattata e ci sono circa 100 piloti tra i 4000m e i 3500m che procedono a fatica verso nordest in direzione del vulcano Nevado de Toluca che si staglia a 4645m di quota.
Raggiunta la prima linea di cresta a nord del passo un gruppo di circa 70 piloti, tra cui Aaron Durogati, Marco Busetts, Denis Soverini, Joachim Oberhauser e Christian Biasi, ci passa sopra tranquillamente e si dirige verso la seconda linea di cresta che porta alla boa, io ed altri 30 piloti tra cui Giuliano Minutella e Piero Gavinelli siamo più bassi avendo fatto una linea peggiore e ci troviamo costretti a fermarci per fare quota per evitare di avventurarci bassi. Alla nostra quota c'è vento sostenuto da sudest parallelo al cotone e dobbiamo andare in modalità sopravvivenza per circa 20 minuti girando tra +0,5 e -0,5. 
Vediamo il primo gruppo molto basso ai piedi delle creste e li diamo per spacciati avendo vento contro per andare in boa.
Ma come spesso succede quasi tutto il gruppo si salva sempre e mentre io e pochi altri riusciamo ad agganciare meglio una termica che ci permette di fare quota ed avvisarci verso la boa, il gruppo ha fatto la boa e sta andando verso nord est in direzione della End of Speed Section.
Smarcato la boa e fatta la quota per arrivare in goal con efficienza 7 parto anche io per la planata finale ma ormai con molto ritardo rispetto al primo gruppo. Magra consolazione essere stati il primo del mio gruppo ad arrivare in goal.
Chiude primo Maxime Pinot che con il suo E3 M (lui pesa 65kg) abbinato al nuovo imbrago Submarine ha davvero una marcia in più, confermando la superiorità che hanno raggiunto i francesi.
Primo degli italiani un super Denis Soverini quinto, Aaron Durogati 21° e poi a seguire gli altri. X
Le condizioni di oggi sono state veramente al limite e lo testimoniano le 4 emergenze lanciate, la prima sul G-spot dove un B12 in termica ha avuto una chiusura totale, con twist e vela incaramellata.
Due piloti hanno avuto una collisione in termica dove spesso c'è gente molto aggressiva e si fa a sportellate ed un altro è venuto giù nella zona di confluenza dove dia io che Aaron abbiamo avuto il nostro da fare per tenere la vela aperta sopra la testa.
Ai seguenti link potete trovare:
- live tracking per seguire la gara in diretta.

giovedì 8 dicembre 2022

Paragliding World Cup Superfinal 2022. Valle de Bravo - Messico. Task 1.

Oggi, mercoledì 7 dicembre si inizia di buon ora visto che le navette per il decollo del Penon partono tra le 7:00 e le 8:00 di mattina. A me tocca anche una riunione di lavoro quando in Italia sono le 14:30 quindi la giornata parte in salita.

Viene assegnato un tema di gara di 85km che spazia su buona parte del campo di gara, passando dalla linea di rilievi a sud nella parte iniziale per poi andare a intercettare la zona di convergenza a nord per la seconda parte di gara che si rivelerà velocissima.


Il goal è sul lago ma in quota a circa 2040m per evitare che i piloti si avventurino bassi sulle numerose case e ville che si trovano in prossimità del lago come successo ieri.


L'apertura della finestra dello start è fissata alle 13:00 in prossimità del G-spot dove si riesce a salire fino a 3350m. Già dalla partenza tutti spingono a tavoletta, senza mezze misure, spostandosi verso sudovest per andare a smarcare la prima boa.
Poco prima della boa c'è una miniera dove sui cumuli di materiale di terra scura si sviluppa una ascendenza. Chi vi arriva per primo riesce a trovare un buon ciclo e prende un buon vantaggio di quota, tra questi il francese M. Pinot. 




Smarcata la boa si va in direzione SE lungo un crinale che a detta dei locali è sempre molto generoso, ma non oggi. Infatti tutta l'area risulta molto stabile e le termiche sono deboli e molto diradate. Chi è riuscito a salire meglio sulla cava adesso piò seguire il crinale dall'alto sfruttando le ascendenze che si staccano dalle cime più altre, mentre chi si trova più basso deve faticare molto per avanzare e qualcuno è costretto anche ad atterrare alla base del crinale. Tra questi purtroppo Marco Busetta che rientrerà a Valle solo in serata.

In prossimità della seconda boa il primo gruppo si divide, uno si tiene in sopravvento verso la boa, il secondo si porta in sottovento al crinale principale dove trova una poderosa termica che sarà decisiva per tutto il resto della gara. Infatti con il vantaggio di quota guadagnato, un gruppo di circa 20 piloti potrà dirigersi velocemente verso le falesie in prossimità del G-spot dove riusciranno subito a fare quota ed imboccare l'autostrada che crea la convergenza  che li porterà in goal con più di 20 minuti di anticipo sul secondo gruppo.

Taglia per primo il cilindro della End of Speed Section Honorin Hamard in 2h12' con una media di circa 40km/h, seguito da Maxime Pinot e Julien Wirtz. Se qualcuno avesse avuto dubbi, lo squadrone francese è ancora una volta quello da battere.
Per gli italiani, Aaron Durogati chiude con un distacco di 5', poi Denis Soverini, 37°, Joachim Oberhauser 40° e a seguire gli altri. In pratica per noi si comincia con uno scarto, adesso bisogna mettere dentro 3 buone task.